jueves, 15 de marzo de 2012

Il piatto è servito! - El plato esta atendido!

Alberto Sorbini ha svolto uno studio sull’emigrazione italiana in Stati Uniti, Brasile ed Argentina. Ed ha verificato  il principio antropologico secondo cui le tradizioni si creano retroattivamente: l’autentica cucina Italiana nacque, dice, nei paesi di immigrazione.
Dove nacque la pastasciutta italiana? In Argentina, ovviamente. Ed il pranzo della domenica con  tutta la famiglia riunita, da che parte dell’Italia proviene? Da Buenos Aires, da Rosario, da Cordoba… Ma  allora, l’autentica cucina tradizionale italiana, quando e dove nacque? Nel ventesimo secolo negli Stati Uniti, in Brasile  ed in Argentina.
Chi ci fa conoscere queste novità è l’antropologo Alberto Sorbini, direttore dell’Istituto di Storia Contemporanea della Regione Umbria :  indagando sull’emigrazione italiana negli in Stati Uniti, Brasile e Argentina ha verificato che anche nel campo dell’alimentazione può valere il principio antropologico secondo cui le tradizioni, quella cosa così autoctona, in realtà sono create a posteriori e retroattivamente.
Sorbini ha visitato l’Argentina, dove ha presentato il suo libro “Migrazione e culture alimentari”, pubblicato per il Museo Regionale dell’Emigrazione della Regione Umbria e ha avuto una conversazione con Pagina/12.
- Gli emigranti dall’Italia erano  in maggior parte poveri e nel paese d’origine  mangiavano  poco, male e in  modo monotono e ripetitivo. La carne era praticamente assente dalla loro dieta, soprattutto la carne di vacca. Nelle grandi feste si mangiava carne di maiale o di pecora. Quando arrivarono in Argentina, l’abbondanza di carne ebbe  un impatto  enorme su di loro.Scrivevano ai compaesani e ai parenti:  ”Qua mangiamo carne tutti i giorni!”, “La carne costa meno che il pane!”. Ed incominciarono ad organizzare un altro modo di mangiare. È certo che gli italiani tendevano a riunirsi secondo le regioni di origine:  i siciliani, i calabresi. Ed ognuno pensava che la vera  cucina italiana era quella della propria comunità.

¿Dónde nació la pasta asciutta italiana? En la Argentina, por supuesto. Y el almuerzo de los domingos con la famiglia unita, ¿de qué parte de Italia viene? De Buenos Aires, de Rosario, de Córdoba... Pero, entonces, la auténtica cocina tradicional italiana, ¿cuándo y dónde se originó? En el siglo XX, en Estados Unidos, en Brasil y en la Argentina. Quien otorga estas sorpresas es el antropólogo Alberto Sorbini, director del Instituto de Historia Contemporánea de la Región Umbria, Italia: al investigar la emigración italiana en Estados Unidos, Brasil y la Argentina verificó que también en el orden de la alimentación puede valer la noción antropológica de que las tradiciones, esa cosa tan autóctona, en realidad son creadas a posteriori y retroactivamente. Sorbini visitó la Argentina, donde presentó su libro Migrazione e culture alimentari, publicado por el Museo Regional de la Emigración de Umbría, y dialogó con Página/12.
–Las personas que emigraron de Italia eran en su mayor parte pobres, y en el país de origen comían poco, mal y de modo monótono, repetitivo. La carne estaba prácticamente ausente de su dieta, sobre todo la carne de vaca. En las grandes fiestas se comía carne de cerdo o de oveja. Cuando llegaron a la Argentina, la abundancia de carne fue un impacto enorme para ellos. Les escribían a sus paisanos, sus parientes: “¡Acá se come carne todos los días!”, “¡La carne cuesta menos que el pan!”. Y empezaron a organizar otro modo de comer. Es cierto que los italianos tendían a reunirse según las regiones de origen: los sicilianos, los calabreses. Y cada uno pensaba que la comida italiana era la de su comunidad.

Sicuramente qualche italiano che vive in Italia si offenderà leggendo questo articolo, questo perchè probabilmente non sa che se nella penisola vivono 60 milioni di persone, fuori dal bel paese ce ne sono altrettanti 60, molti dei quali emigrati prima o appena dopo della nascita del regno d'Italia che arrivati in terre straniere dovettero adattare la propria cucina ai prodotti locali. L'Italia è sempre stata una terra di emigrazione e di immigrazione, di incontri e  scontri tra culture e quindi tra cucine. Quindi non mi stupisce affatto che si adatti la cucina peninsulare ad ambienti differenti. Quello che mi sorprende è che l'italiano "moderno" non riesca a fare a meno della conserva della mamma per più di una settimana! Pace a tutti!
Seguramente algun italiano que vive en Italia se ofenderà leyendo este articulo, esto porque probablemente no sabe que si en la peninsula viven 60 millones de personas, fuera del "bel paese" hay otros 60, entre ellos muchos emigraron antes o apenas despues del nacimiento del reino de Italia que llegandos en tierras extranjeras tubieron que adaptar su propia cocina a los productos locales. Italia siempre ha sido una tierra de emigracion y de inmigracion, de encuentro y de choques entre culturas y cocinas, Asi que no me sorprende que se adapte la cocina peninsular a diferentes ambientes. Lo que mas me sorprende es que el italiano "moderno" no consiga aguantar sin la "conserva" de su mamà para mas de una semana! Paz para todos!

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